Signor Presidente del Consiglio le scrivo come semplice cittadino di questo nostro paese, preoccupato della
situazione sociale, politica ed economica dell'Italia. Innanzitutto le volevo chiedere come mai invece di
cancellare continuamente leggi e di crearne di fatte "su misura" per lei (vedi il leggitimo impedimento) non
dimostri semplicemente di essere innocente dell'acccuse dei numerosi processi pendenti: penso che i mezzi non le manchino visto gli innumerevoli avvocati e giuristi che ha nel suoi staff. Ci sarebbe , a mio avviso, la
necessità di applicare riforme serie alla giustizia ridando al paese di nuovo fiducia nelle istuituzioni.
Sarebbe necessario stanziare più fondi agli organi predefiniti in modo che un processo non duri 10 anni per quelli civili e 20 anni per quelli penali e sopratutto dimostrando equità tra imputati poveri ed quelli ricchi.
Per quanto riguarda l'istruzione state tagliando continuamente risorse, tanto che molte scuole non hanno il denaro per i corsi di riparazione e addirittura per i gessi e la carta igenica. Eppure il livello di cultura di un paese democratico è l'indicatore del grado di libertà , di civiltà e dell'educazione civica. Infine, ma non per importanza,le volevo chiedere come mai il diritto del lavoro e la sua tutela in Italia sembra che di giorno in giorno scompaia nell'abisso della violenza imprenditoriale, sfruttando la manodopera e cancellando i diritti più elementari che i nostri padri hanno ottenuto con dure lotte sociali. Spero che la vostra politica cambi, perchè se così non fosse saremo portati alla deriva e perderemo i diritti sociali che i padri della costituzione ci hanno garantito con una lotta armata contro la dittatura nazi-fascista.
In fede
Alessandro